Opere del cardinale Pietro Bembo: Della volgar lingua

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Società tipografica de'Classici italiani, 1810
 

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Page 286 - CHIARE, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei che sola a me par donna; Gentil ramo, ove piacque (Con sospir mi rimembra) A lei di fare al bel fianco colonna; Erba e fior, che la gonna Leggiadra ricoverse Co l'angelico seno; Aer sacro sereno, Ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse; Date udienza insieme A le dolenti mie parole estreme.
Page 18 - Barbari tra sé lontanissime, essi a poco a poco della nostra ora une ora altre voci, e queste troncamente et imperfettamente pigliando, e noi apprendendo similmente delle loro, se ne formasse in processo di tempo e nascessene una nuova, la quale alcuno odore e dell'una e dell'altra ritenesse, che questa volgare è, che ora usiamo. La quale se più...
Page 23 - Ponente la favella provenzale ne' tempi, ne' quali ella fiorì, in prezzo e in istima molta, e tra tutti gli altri idiomi di quelle parti di gran lunga primiera1; con ciò sia cosa che ciascuno, o Francese o Fiamingo o Guascone o Borgognone o altramente di quelle nazioni che egli si fosse, il quale bene scrivere e specialmente verseggiar volesse, quantunque egli Provenzale non fosse, lo faceva provenzalmente.
Page 55 - ... massimamente nelle novelle, secondo le proposte materie, persone di volgo a ragionare traponendo, s'ingegnasse di farle parlare con le voci con le quali il volgo parlava, nondimeno egli si vede che in tutto '1 corpo delle composizioni sue esso è così di belle figure, di vaghi modi e dal popolo non usati, ripieno, che meraviglia non è se egli ancora vive, e lunghissimi secoli viverà. Il somigliante hanno fatto nelle altre lingue quegli scrittori, a...
Page 15 - Oltra che se è vero quello che io ho udito dire alcuna volta, che la nostra volgar favella stata sia eziandio favella medesimamente volgare a...
Page 43 - ... non si può dire che sia veramente lingua, alcuna favella che non ha scrittore.
Page 260 - Cavalcanti, de' quali tutti si leggono ora componimenti; e Guido Ghisilieri e Fabruzio bolognesi e Gallo Pisano, e Gotto Mantovano, che ebbe Dante ascoltatore delle sue canzoni, e Nino Sanese e degli altri, de* quali non così ora componimenti, che io sappia, si leggono. Venne .appresso a questi, e in parte con questi, Dante, grande e magnifico poeta, il quale di grandissimo spazio tutti adietro gli si lasciò. Vennero appresso a Dante, anzi pure con esso lui, ma a lui sopravissero, M.
Page 18 - Federigo, sapere appunto, che io mi creda, non si può, se non si dice che ella cominciamento pigliasse infino da quel tempo, nel quale incominciarono i Barbari ad entrare nella Italia e ad occuparla, e secondo che essi vi dimorarono e tenner piè, così ella crescesse e venisse in istato. Del come, non si può errare a dire che, essendo la romana lingua e quelle de...
Page 295 - O molto amato cuore, ogni mio uficio verso te è fornito; né più altro mi resta a fare, se non di venire con la mia anima a fare alla tua compagnia.
Page 273 - Ultimamente sovenutogli di quella voce, Onde, essendo ella voce più rotonda e più sonora per le due consonanti che vi sono, e più piena; aggiuntovi che il dire Sospiri, più compiuta voce è, e più dolce, che Sospir; così volle dire più tosto, come si legge, che a quel modo.

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